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lunedì 17 marzo 2008

Rivoluzione Culturale???

La situazione della cultura nel municipio XVII versava, durante la gestione di centrodestra, in una condizione di totale mancanza di spessore. Una gestione rivolta quasi esclusivamente allo sfruttamento economico del territorio trasformava ogni evento in un incrocio spurio tra un mercatino delle pulci ed una sagra di paese. Purtroppo nella nuova consiliatura non si è avuto lo “sprint” che ci si aspettava, e molte delle manifestazioni organizzate sono parse comunque isolate ed estranee ad un piano organico.

Un vero cambiamento di tendenza nella gestione delle risorse per la cultura è necessario. Il punto di partenza deve essere, innanzitutto, la consapevolezza che alla base di un’evento culturale ci sono le IDEE e dunque le persone. Non possiamo considerare una politica culturale sotto l’unica lente dello sfruttamento commerciale, proprio perchè alcuni aspetti della vita artistica non devono essere letti come una spesa, ma come un INVESTIMENTO.

La partecipazione alla vita culturale è sempre stata considerata utile e necessaria per lo sviluppo intellettuale dell’individuo. Grazie alla stimolazione della propria creatività si possono infatti superare molti problemi relativi all’inibizione nei rapporti sociali e passare da una fase passiva di fruizione dell’arte ad una più CONSAPEVOLE.

Un cambio radicale della vita culturale del nostro territorio passa per la valorizzazione dei piani didattici (utilizzando, ad esempio lo strumento dei Piani dell'Offerta Formativa) e per la diversificazione dell’offerta per la cittadinanza. Concerti, spettacoli teatrali, cineforum, mostre ed esposizioni, concorsi artistici per i giovani, seminari di guida alla fruizione artistica, sono solo alcuni degli esempi di attività assolutamente necessarie per lo sviluppo di una sana vita sociale, e che ad oggi sono ancora troppo pochi.

Il compito di un’amministrzione che lavora con serenità e senso di democrazia, deve essere quello di dare voce a tutte le anime che compongo la collettività. Troppo spesso ciò non accade e, soprattutto negli ambiti artistici, si tende ad agevolare ciò che è già consolidato e sicuro. Questo atteggiamento amministrativo ci porta a vedere sempre gli stessi spettacoli (con gli stessi protagonisti) ascoltare sempre la stessa musica, andare sempre alle stesse mostre degli stessi autori... negli stessi posti!!

Ci vuole un vero coraggio gestionale, per sviluppare un piano di investimento sulla cultura che abbia come scopo proprio una coraggiosa e pluralistica VALORIZZAZIONE di tutte le forme di espressione artistica. Tutto questo non improvvisando, ma seguendo linee di amministrazione che hanno cambiato profondamente molte realtà (pensiamo al modo di vivere l’arte della germania o della francia) anche meno ricche di risorse rispetto a noi.

Il fermento del mondo artistico che si definisce "UNDERGROUND" ha creato, a dispetto delle scarse occasioni offertegli, una rete organizzatissima di elementi e realtà autonome che si autoregolamentano per promuoversi e diffondersi. Una realtà organizzata e brillante che non necessita che di una piccola spinta, per liberare su di noi il suo potenziale di arricchimento interiore. Quello che si deve fare è ricucire il rapporto tra i cittadini e le forme artistiche, superando (anche attraverso la didattica) l’appiattimento di valori dovuto allo strapotere della televisione (spesso di pessima qualità).

In questo senso, una più stretta collaborazione con le attività promosse dal Comune è necessaria: molto si potrebbe fare nell’ambito dell’Estate Romana.

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