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lunedì 17 marzo 2008

Ma chi me l'ha fatto fare...

Sin dalla prima adolescenza ho sentito una forte attrazione per princìpi fondamentali dell’ideologia della sinistra italiana e nel 1991, dopo la fondazione del Partito Democratico della Sinistra, ho trovato un contesto politico nel quale riconoscermi.

Dopo essermi occupato per anni di politica dal punto di vista “privilegiato” del mondo dell’associazionismo, da qualche tempo sono entrato a far parte del direttivo della sezione DS trionfale, contribuendo alla nascita della Scuola Popolare di Trionfale, che ha come punto di forza proprio la sinergia di anime della politica e della società civile.

In italia, da troppo tempo, molte generazioni, tra le quali la mia, sono cresciute sotto valori che sembravano urlare “se vuoi sopravvivere devi essere il più furbo, il primo a colpire...”
Si crede che violare la legge sia un atto scontato, spesso impunito, e si va avanti per luoghi comuni.
L’unica strada praticabile per avviare un cambiamento concreto, nel nostro territorio come in tutto il paese, è ragionare sull’idea della costruzione di un SENSO CIVICO COLLETTIVO.

Un sentimento che raccolga in se l’amore per la propria patria, il senso dell’appartenenza ad una collettività, la consapevolezza che solo attraverso il rispetto reciproco si può arrivare alla formazione di una società basata sulla giustizia e sulla democrazia. Qualunque concetto politico e sociale, se non viene vissuto e trasportato nella vita di tutti i giorni, con la voglia di farlo germogliare nel prossimo, rimane solo una parola senza significato.

Riportare alla luce valori quali LEGALITA', cultura, pluralismo, rispetto del diverso, dialogo, tolleranza... non è una fantasia senza fondamento.

Spesso vedo spalancarsi gli occhi dei miei interlocutori quando parlo di RIVOLUZIONE DELLA CULTURA, ma sono sicuro che è solo un po’di timore reverenziale verso due parole impegnative.

Rivoluzionare non vuol dire porre in caos, ma cambiare l’ordine dei valori.

Cultura non vuol dire ciò che sai ma ciò che SEI.... La tua storia, i tuoi valori, i tuoi sogni, i tuoi progetti, la tua esperienza...

Per cambiare le cose non si deve aggirare la propria parte di lavoro: ciascuno di noi deve mettersi in gioco per essere di esempio, per dimostrare che cambiare si può.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Riempie il cuore sentir parlare con entusiasmo di "senso civico collettivo" e di "legalità" d ariportare alla luce, in una città dove la prepotenza e l'arroganza sono ormai l'unico valore che si è costretti a riconoscere.
Continua così, Lorenzo, abbiamo bisogno di entusiasmo e di un pizzico di idealismo.
In bocca al lupo
Maurizio Vesperi

Lorenzo Mazzoni ha detto...

Grazie Maurizio, non sai che piacere mi fanno commenti come il tuo. Non è facile (nemmeno all'interno della nostra stessa "fazione") consevare intatta la propria energia... io ci provo... e con il vostro aiuto penso di potercela fare.

Ciao e grazie.