So che le mie posizioni "tiepide" sulla riconversione antifascista del sindaco Alemanno possono far pernsare ad una sorta di blocco psicologico nei suoi confronti... Tuttavia, in attesa di tornare ad occuparmi a tempo pieno delle questioni del municipio XVII, mi sembra il caso di fare una considerazione.
Proprio nel giorno in cui il cambio di stile della nuova amministrazione si concretizza con una serie di controlli nei campi nomadi (si capirà mai che per fare in modo che serva a qualcosa un controllo, si deve pensare anche a cosa succede DOPO, altrimenti nel giro di una settimana torna tutto come prima, fino al controllo successivo...), arriva anche la notizia del rinvio a giudizio sulla bomba a Piazza Della Loggia.
Riporto dal sito di Repubblica : "Sono stati tutti rinviati a giudizio i sei imputati accusati di concorso nella strage di piazza della Loggia del 28 maggio 1974 ... Noti i nomi dei rinviati a giudizio: a partire da Delfo Zorzi (latitante da tempo in Giappone con il nome di Hagen Roy), proseguendo con Carlo Maria Maggi e Maurizio Tramonte, militanti di spicco di Ordine Nuovo e finendo con il fondatore del gruppo estremista Pino Rauti (suocero dell'attuale sindaco di Roma). "
Ora io vorrei che si chiarisse la posizione del Sindaco rispetto alla posizione di questi suoi entusiasti sostenitori al ballottaggio (nonchè parenti, ma quelli non te li puoi scegliere... vabbè) poichè è STORIA GIUDIZIARIA facilmente riscontrabile, il suo coinvolgimento in numerose azioni afferenti all'area Rautiana: da Ordine Nuovo ad Area, passando per i finanziamenti illeciti di Tanzi e le aggreassioni a manifestanti e poliziotti...
Il rinvio a giudizio di militanti fascisti per uno dei più vigliacchi attentati della storia italiana (bomba durante una manifestazione contro il terrorismo, organizzata dai sindacati. 8 morti e 94 feriti) meriterebbe senz'altro una parola da chi si dichiara ormai lontano da quel clima.
Non voglio passare i prossimi cinque anni a dare del fascista al nostro sindaco, però mi pare strano che chi ha rifiutato strenuamente di percorrere un sentiero di abbandono delle vecchie posizioni, possa per il tocco di Marco Aurelio essere di colpo un candido agnellino.
Lorenzo Mazzoni
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