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mercoledì 2 aprile 2008

Ci facciamo l'energia in casa?

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all'unanimità la legge n. 15 del 08/11/2004 contenente le "Disposizioni per favorire l'impiego di ENERGIA SOLARE termica e la diminuzione degli sprechi idrici negli edifici", che prevede l'obbligo di installazione di pannelli solari termici sugli edifici di nuova costruzione al di fuori dei centri storici di tutto il territorio della regione. Passata l'approvazione al Consiglio regionale è stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio del 10/11/2004 n. 31 supplemento n. 5.
La legge richiederebbe l'obbligo di installazione di sistemi fotovoltaici su tutti gli edifici di nuova costruzione o in fase di ristrutturazione al di fuori dei centri storici. E avrebbero dovuto esseere gli stessi comuni, entro 180 giorni dall'entrata in vigore della legge, a prevedere specifiche disposizioni per realizzare gli impianti sugli edifici.

Tanto per quantificare un esempio di risparmio possibile: un pannello fotovoltaico di potenza pari a 2 kWp(chilowatt di picco), che costa dai 15000 ai 20000€ ed occupa una superficie circa di 16mq produce in un anno circa 2500kW/h e tenendo presente che il consumo medio di energia elettrica di una famiglia va da 3000 a 4.000 kWh/anno non ti posso dire che spenderai la metà in energia elettrica, perchè i primi 15 anni, il risparmio non farà altro che ammortizzare la spesa.

Di fatto però il tutto è ostacolato dai costi.

L’installazione dei pannelli fotovoltaici è ancora molto costosa… si aggira sui 25000€ in una abitazione privata e viene adottata (per una questione sempre economica), a servizio delle “zone condominiali comuni” (le scale, i vani ascensore ecc)…
Oltretutto ciò che aggiunge ostacoli alla loro avanzata è l’ENEL, che non è ancora stata in grado di mettere a punto un contatore adeguato (ora montano un contatore detto “reversibile” che misura l’energia prodotta e quella assorbita, calcolando la differenza) cosi che i pannelli permettono di misurare l’energia che VENDI, producendola..
Però i soldi guadagnati non possono essere utilizzati liberamente, ma vengono detratti dalla bolletta Enel…
Anche per questo la loro diffusione è lenta in scuole o edifici pubblici.

Eppure se si diffondessero a teppeto, a partire da tutti gli edifici pubblici, potrebbero nascere nuove imprese, dare lavoro a molti non solo per l'installazione ma anche per la manutenzione, e si risparmierebbero tanti soldi, oltre ad aiutare l'ambiente.
Quello che va fatto (e anche a livello municipale si può fare) è chiedere, per una piena e giusta applicazione della legge regionale di cui sopra, di far leva su enel per un cambio della politica tariffaria nei xconfronti dei piccoli produttori energetici ANCHE e SOPRATTUTTO quando essi siano Amministrazioni ed Enti Locali.

1 commento:

Matteo Barboni ha detto...

I costi saranno pure alti, ma a questo ci dovrebbero pensare le Banche che, se non ho capito male, dovrebbero facilmente erogare mutui, che vengono ripagati, o dalla vendita dell'energia all'Enel, o dal risparmio di enregia (se la si consuma) e perciò non vedo grossi impedimenti.

C'è invece, a quel che mi risulta, un problema di regolamenti di attuazione della legge, perchè pare che gli uffici municipali quando vengono loro richieste le autorizzazioni all'installazione...non sappiano dove mettere le mani.